Messaggio aperto di Beppe Grillo al Movimento 5 Stelle con tanto di segnale di affondo ai danni del leader Giuseppe Conte.
Una sorta di lettera aperta al partito per mandare un messaggio chiaro anche a Giuseppe Conte. Affondo di Beppe Grillo per quanto riguarda i possibili cambiamenti al Movimento 5 Stelle tra nome e logo relativo ai pentastellati. Il co-fondatore e comico ha detto la sua tramite il proprio sito ufficiale con un commento a 360° titolato “Il nostro DNA”.
Beppe Grillo: il simbolo e il nome
La lettera di Grillo è iniziata ricordando le fondamenta del partito: “Ci troviamo a un crocevia fondamentale nella nostra storia, in cui dobbiamo riflettere sulle nostre radici e su ciò che ci ha unito sin dall’inizio. Quando abbiamo fondato il MoVimento 5 Stelle, io e Gianroberto, lo abbiamo fatto con un ideale chiaro: creare un’alternativa al sistema politico tradizionale”, ha scritto il comico. “Il nostro viaggio è nato da un sogno condiviso, un sogno che ci ha portato a sfidare un sistema corrotto, a restituire voce ai cittadini e a provare a costruire un’Italia più giusta e trasparente”.
“[…] Il simbolo del MoVimento 5 Stelle non è solo un segno grafico, è un richiamo al cambiamento, è l’emblema di un’intera rivoluzione culturale e politica, la bandiera sotto cui milioni di italiani hanno marciato con noi. È il vessillo sotto il quale milioni di cittadini si sono riconosciuti e con il quale abbiamo combattuto battaglie importanti; da cui sono nate idee, valori e speranze condivise, è il segno visibile della nostra lotta per la trasparenza, la giustizia e la partecipazione. Un partito politico non dovrebbe mai cedere alla tentazione di mutare il proprio simbolo: è la bussola che orienta il cammino verso il futuro, senza mai tradire il passato”.
Sul nome poi Grillo ha aggiunto: “Il nostro nome, MoVimento 5 Stelle, non è solo una sequenza di suoni o lettere: rappresenta la nostra piena identità, è un nome che racchiude storie, significati e speranze, come il nome di ognuno di noi, sin dalla nostra nascita. Quando pronunciamo MoVimento 5 Stelle evochiamo una connessione, riconosciamo la sua essenza, la sua unicità. Cambiare un nome è come rinunciare a un pezzo di quella magia, a un ponte invisibile che collega chi siamo a chi vogliamo diventare. Nella vita ci possono essere molte trasformazioni, ma il nome rimane un ancoraggio, un richiamo costante alla nostra essenza più vera. MoVimento 5 Stelle è il nome che ci ha guidato verso risultati concreti, difenderlo significa difendere la nostra storia e il nostro diritto di essere riconosciuti per ciò che siamo, ieri, oggi e domani”.
La regola del secondo mandato
Il discorso del comico è poi andato avanti facendo riferimento alla regola del secondo mandato: “Era l’8 Settembre del 2007: con il V-Day si avviava la raccolta firme per tre proposte di legge di iniziativa popolare, tra cui l’introduzione di un tetto massimo di due legislature. Da cui tutto ebbe inizio. La politica, nella sua essenza più pura, non deve essere un mestiere ma una nobile missione. Trasformare l’impegno politico in una professione perpetua significa tradire la fiducia dei cittadini e sprofondare nel pantano della mediocrità e dell’opportunismo. Limitare i mandati significa restituire al popolo la sovranità che gli spetta […] La regola del secondo mandato è un principio che ci distingue, che ci ha resi unici, che ci rende liberi dal potere e dalle sue tentazioni”.
In questa ottica ecco la chiosa con tanto di affondo a GIuseppe Conte e agli ipotetici cambiamenti: “Questi tre nostri pilastri non sono in nessun modo negoziabili, e non possono essere modificati a piacimento. Sono il cuore pulsante del MoVimento 5 Stelle, il nostro faro nella tempesta. Cambiarli significherebbe tradire la fiducia di chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel MoVimento l’unica speranza di cambiamento reale […]”.